Il rammarico del padre del giovane legato e violentato in casa da un 63enne: «Avessimo conosciuto il suo passato non sarebbe accaduto. Il tempo ci aiuterà»
Treviso. «Il nostro sogno si chiamava Lorenzo, Sofiya voleva un figlio». Con la voce rotta dal pianto, alla fine del rito, Placido Maugeri rompe il silenzio e ricorda la sua Sofiya
Cornuda. In tribunale a Treviso, Valentina Sidash, mamma di Sofiya, ha lasciato un campione di saliva per il test del Dna, da comparare con il cadavere
Cornuda. La difesa della famiglia Albanese rilancia: «L’assassino potrebbe essere ancora in libertà». Il profilo Facebook della donna tempestato di messaggi di cordoglio: «Riposa in pace»